Patti di collaborazione per la gestione dei beni comuni

 

Grottammare sperimenta un regolamento per promuovere la cittadinanza attiva e far crescere la comunità

Partecipazione civica allargata ai beni comuni, arrivano i patti di collaborazione per attuarla e definirne la gestione. Al via, dunque, le proposte: dalla cura di un parco comunale alla riqualificazione di uno spazio pubblico, da iniziative riguardanti la cultura e l’inclusione sociale a momenti di cooperazione e collaborazione finalizzati alla gestione condivisa di uno spazio. Gli esempi in cui cittadini, singolarmente ma anche in associazione, possono attivarsi per far crescere la comunità sono tanti ed ora fattibili anche a Grottammare.

I Patti di collaborazione sono il principale strumento per la realizzazione dell’Amministrazione condivisa dei beni comuni cioè un rapporto di collaborazione tra cittadini attivi e Amministrazione comunale, che dà attuazione al principio di sussidiarietà orizzontale, sancito dall’art. 118 della Costituzione, ultimo comma: “Stato, Regioni, Città metropolitane, Province e Comuni favoriscono l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà”.

Per l’attuazione dei Patti di collaborazione, il Comune di Grottammare ha da poco concluso un iter che ha portato all’approvazione del Regolamento per la gestione condivisa dei beni comuni che disciplina le forme di collaborazione previste dal Codice del Terzo settore (artt. 55 e 56).

Il Regolamento e la documentazione per attivare un Patto di collaborazione sono consultabili qui: https://www.comune.grottammare.ap.it/patti-di-collaborazione/

Le finalità dell’amministrazione condivisa vanno principalmente in due direzioni:

-elevare la qualità dell’ambiente urbano, a beneficio di tutta la comunità residente favorendo la condivisione di responsabilità,  per la cura di tutti i beni comuni urbani, materiali (aree verdi, edifici, strade…), immateriali  (saperi, idee) e digitali che i cittadini e l’Amministrazione riconoscono essere funzionali al benessere individuale e collettivo;

-promuovere reti di soggetti attivi, raccordare le energie diffuse, favorire l’inclusione e il protagonismo di cittadini, associazioni, gruppi informali.

La prima città italiana a dotarsi di un regolamento sulla collaborazione tra amministrazione e cittadini è stata Bologna nel 2014.

“L’obiettivo che vuole raggiungere l’Amministrazione attraverso i patti di collaborazione – dichiara il sindaco Alessandro Rocchi – è generare un valore sociale che vada oltre il prendersi cura dei beni comuni, tessendo reti di relazioni che servono a far crescere il senso di appartenenza a una comunità. Essere cittadini attivi in grado di creare comunità attorno a desideri, a piccoli e grandi progetti e anche a eventuali criticità da affrontare insieme è un modo per andare oltre l’individualismo a cui ci sta portando la società di oggi”.

 

25.06.2024

 

Pina Ventura
ufficio stampa

Data:

25 Giugno 2024

Patti di collaborazione_grafica
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